aperti questa mattina i Bardotti days

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admin.tttcons
view post Posted on 23/9/2017, 21:21




È un convegno un po' particolare, decisamente sperimentale – esordisce Stefano La Via, professore presso l’Università di Musicologia di Cremona e coordinatore scientifico del convegno su Sergio Bardotti, aperto oggi e che si concluderà domani. «Ci sarà molta musica e performance dal vivo. Metteremo a fuoco molti aspetti concreti dell’arte di Bardotti».

Si aperto questa mattina – venerdì 22 settembre 2017 – presso la sede centrale del Conservatorio Bonporti di Trento una due giorni di convegno sulla figura di Sergio Bardotti, poeta per musica, autore, traduttore e figura fondamentale per la storia della canzone d’autore italiana. In un’Aula Magna piacevolmente affollata, il presidente Paolo Ghezzi e la direttrice Simonetta Bungaro hanno dato il benvenuto al pubblico e ai molti relatori coinvolti, tra studiosi e big della canzone italiana.

«“La vita, amico, è l’arte dell’incontro”: non è solo il titolo di un magnifico disco del 1969, di Vinicius de Moraes con Endrigo, con tocchi di Ungaretti e con le traduzioni poetiche di Bardotti, è un programma» ha esordito Paolo Ghezzi. «Queste quattro parole: vita, amicizia, arte, incontro; sono quelle che ci portano qui oggi. E allora sono felice che, grazie a molte persone e a molte collaborazioni, dunque a molta arte dell’incontro, si sia potuta realizzare questa due giorni che vuole essere non solo un omaggio di parole a un artista della parola, ma un convegno molto chantant, per come l’hanno impostato brillantemente Stefano La Via e Roberto Cipelli, in cui la parola si impasta con la musica e ci restituisce immediatamente l’arte dell’incontro tra spartito e testo».

«Sono felicissimo di questo convegno – ha proseguito La Via all’apertura dell’iniziativa - e ringrazio moltissimo il Conservatorio di Trento e Roberto Cipelli (pianista jazz di fama nonché docente presso il conservatorio trentino, ndr) per averlo reso possibile.
Presenteremo tre sessioni che corrispondono alle tre grandi attività di Bardotti. Questa mattina partiamo dal suo ruolo di autore, legato cioè alla canzone d’autore, e ce ne parlerà Enrico de Angelis, studioso, storico, giornalista nonché operatore culturale, che oggi inizierà quest’avventura e che è l’inventore della locuzione “canzone d’autore”. Ascolteremo poi Claudio Cosi ed alcuni testimoni storici e artistici come Armando Franceschini (compositore, docente nonché già direttore del Bonporti, ndr) che fu compagno di viaggio, collaboratore e punto di riferimento sul piano dell’interesse della musica classica di Bardotti».

Chiuderanno la Sessione della mattina gli interventi musicali dei Têtes de Bois, che hanno frequentato Bardotti, e di Vittorio De Scalzi dei News Troll. In pomeriggio, alle ore 15, il convegno prosegue con la seconda Sessione, che indagherà il ruolo di traduttore di Sergio Bardotti.

«Bardotti ha tradotto di tutto» ha spiegato La Via presentando il convegno che si è aperto questa mattina. «Ha iniziato con i francesi assieme a Gino Paoli, poi Bacharach, Cohen, ma i suoi grandi amici ai quali ha voluto dedicare tutto il suo amore, perché la traduzione è un atto di amore, sono stati i brasiliani. Qui avremo il piacere di sentire la testimonianza via Skype di Chico Buarque, grandissimo poeta della canzone brasiliana (oggi – ore 15.30), con cui Bardotti ha stretto una collaborazione e un’amicizia di oltre 40 anni. Un’altra testimonianza importantissima darà quella di Ornella Vanoni, con cui parleremo del ruolo che hanno avuto gli interpreti vocali. Sarà presente anche Maria Pia De Vito, che ultimamente ha inciso un disco di traduzioni di Buarque in napoletano e che dirà su Bardotti e la sua esperienza di traduttrice».

Nel pomeriggio di oggi, venerdì 22 settembre, si contano ancora gli interventi dell’argentino Nicolas Barrugia, di Monica Demuru con Natale Mangalavite. Domani, sabato 23 settembre, il convegno chiude con la terza ed ultima Sessione, che apre uno sguardo sulla storia del Festival di Sanremo, di cui Bardotti fu una figura fondamentale anche se sempre nascosta dietro le quinte. «Sarà la Sessione più delicata» spiega La Via. «La cosa più difficile è capire quale sia stato il ruolo di Bardotti produttore, perché ha avuto in modo più assolutamente sotterraneo una funzione importartene per la canzone d’autore in tutta Italia. Questa sessione sarà coordinata da Serena Facci, dell’Università di Tor Vergata, autrice di un importante libro su Sanremo. Facci è una etnomusicologa, ha dunque un approccio diverso dai musicologi, ma poi non così lontano, e da sempre fornisce contributi fondamentali. Avremo anche Pippo Baudo in collegamento telefonico e, naturalmente, i familiari di Bardotti, che potranno dare testimonianze importanti».

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In allegato il presente cs, il testo integrale dei saluti istituzionali di Paolo Ghezzi, presidente del Conservatorio di Trento, nonché alcune immagini della prima mattinata di convegno e il programma degli interventi.

Cordialmente,
Monique Cìola

Ufficio Stampa
 
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