I Conservatori suonano la protesta

« Older   Newer »
  Share  
admin.tttcons
view post Posted on 11/2/2016, 22:30




:skin:

DA: LA GAZZETTA DI MANTOVA


I Conservatori suonano la protesta contro i tagli

Sabato concerti in piazza e maratona musicale all’Auditorium Monteverdi Cordibella: «Avremo un documento unitario da consegnare alle prefetture»

10 febbraio 2016

Un concerto di sax e percussioni in piazza Mantegna alle 11 del mattino e una maratona musicale, con docenti e allievi nel pomeriggio dalle 16 alle 20 nell'Auditorium Monteverdi: è questo il programma con il quale sabato il Conservatorio Campiani di Mantova parteciperà alla giornata nazionale di protesta degli istituti di alta formazione musicale per smuovere il governo sui loro problemi, che riguardano le risorse, ma non solo quelle, e che stanno mettendo in ginocchio uno dei punti forti della cultura italiana, che richiama molti studenti dall'estero. Su 50mila studenti, infatti, ben il 10 per cento vengono da altre parti del mondo, fra cui la Cina. Percentuale più che doppia rispetto alle altre facoltà universitarie. CONCERTI E RICHIESTE Sabato tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, ascoltando buona musica e sostenendo la giornata dei Conservatori. Naturalmente le porte dell'Auditorium di via Conciliazione 33 saranno aperte a tutti. Alla fine del concerto davanti alla basilica di Sant'Andrea, una delegazione con il direttore Salvatore Spanò, andrà in prefettura per consegnare alla rappresentante del governo l'elenco delle richieste che il Campiani di Mantova avanza insieme agli altri 76 conservatorli o istitui superiori musicali, di cui 54 statali.
I PROBLEMI DEGLI ISTITUTI Ma quali sono i problemi, che cosa chiedono i maestri di musica? Ce lo spiega Sergio Cordibella, presidente emerito del Campiani, ma soprattutto presidente della Conferenza dei presidenti dei conservatori statali. «Ho proposto di riunire insieme le quattro conferenze, cioè noi - spiega Cordibella - insieme ai direttori, agli studenti, e agli istituti non statali. Sono venuti in più di cento e abbiamo approvato un documento unitario, quello appunto che presenteremo in decine e decine di prefetture, accompagnati da concerti per strada o nelle piazze»,
RIFORMA INCOMPIUTA Il primo problema dei Conservatori è che la riforma del 1999 non è mai stata completata e, per fare un esempio clamoroso, il biennio di specializazione che segue il triennio, equiparato alla laurea breve, non è ancora istituzionalizzato e quindi non riconosciuto come laurea magistrale ai fini dei concorsi. Una sperimentazione che va avanti da 17 anni. Allo stesso modo non è stato ridefinito il sistema di reclutamento dei docenti e quello sulle nuove discipline. «Di recente, addirittura - spiega Cordibella - è stato chiesto il riconoscimento statale per la formazione di istituti non statali, mentre si dimentica di aver lasciato in sospeso proprio il diploma magistrale dei conservatori». La riforma del '99, tra l'altro, ha trasformato i conservatori in università, senza però chiarire cosa fare dei primi anni, quelli che oggi si chiamano preaccademici, quasi che dovessero andare ad esaurimento.
LA FORMAZIONE «Secondo noi sono fondamentali perché i giovani talenti - dice Cordibella - non possono aspettare l'età dell'università. Quanto alle medie e ai licei musicali sono pochissimi, resta solo la scuola privata. Tra l'altro, togliendo i corsi preaccademici, si lascerebbero a casa 1500 docenti, oltre a perdere una garanzia di qualità». È invece stato risolto, spiega Cordibella, il nodo del conservatorio alternativo a un'altra università. «Ora è possibile la doppia iscrizione». Del resto, le Consulte, previste per legge, non vengono mai convocate per ascoltare la voce dei diretti interessati.
I FONDI E veniamo al capitolo soldi. Il governo Renzi, nella legge di stabilità, ha stanziato 15 milioni per dare mille euro a ogni studente che deve comprarsi uno strumento musicale. E si sa che sono costosi. «Però nel frattempo, a tutti gli 80 istituti di alta formazione artistica, cioè musica e belle arti, il Fondo di finanziamento è stato deciso in soli 12milioni e 700mila, di cui per i Conservatori musicali 5,760 milioni. È il fondo che finanzia la gestione, l'acquisto degli strumenti musicali e informatici e le produzioni. Faccio un esempio: tutti gli eventi per la Giornata della Memoria sono stati a carico del Conservatorio. I giovani devono esibirsi, partecipare alla produzione di spettacoli».
LA SEDE DEL CAMPIANI Il Conservatorio di Mantova ha una splendida sede che la Provincia ha ottenuto dal Demanio. Con la soppressione delle Province, cosa succederà? «A Mantova per ora, la Provincia - spiega Cordibella - è ancora presente, ma in altri casi è successo, come a Firenze, che l' accademia restasse al freddo, senza riscaldamento. Alcune si stanno disimpegnando per quanto riguarda le utenze elettriche e telefoniche. La dotazione di risorse specifiche per i conservatori, quasi tutti in palazzi storici, è fondamentale. Per gli investimenti ci sono 4 milioni per tutti».
IL DOCUMENTO Infine, il documento delle conferenze di presidenti, direttori e studenti, chiede la statalizzazione dei Conservatori non statali. «È il caso, in Lombardia, di Bergamo, Cremona, Pavia e Gallarate. Hanno una bella tradizione, come il Campiani di un tempo, ma rischiano di chiudere. Mantova e Brescia sostengono un'alleanza con Cremona e Bergamo».
Maria Antonietta Filippini

:skin:
 
Top
0 replies since 11/2/2016, 22:30   27 views
  Share